Segnali di gelosia tra fratelli, e non solo … Come riconoscerli e cosa fare

Avere un fratello o una sorella è un dono unico e insostituibile, si può vivere e sperimentare un affetto profondo, complicità e competizione in un ambiente protetto.
Allo stesso tempo avere un fratello o una sorella significa non essere più l’unico figlio per il primogenito e non avere i genitori solo per sé per il secondo, terzo, …
Per quest’ultima ragione la gelosia, insieme alla rabbia, è un’emozione che le bambine e le bambini potranno naturalmente provare. A volte ci può essere gelosia anche per una cuginetta o un cuginetto appena nato che “ruba” l’attenzione della famiglia tutta, nonni compresi. Sono in crescita le famiglie allargate in cui i genitori che si separano ricostruiscono nuovi nuclei familiari, spesso anche con bambini avuti da relazioni precedenti. Anche in questo caso possono innescarsi delle gelosie tra bambini.
Ma quali sono i segnali della gelosia? Come riconoscerla?
Possono esserci manifestazioni molto evidenti della gelosia e della rabbia, ma anche alcune più mascherate. *
‐ Attacchi di rabbia: urla scalcia, grida
‐ “Capricci”: diventa ostinato ed esigente pretendendo sempre qualcosa senza essere soddisfatto
‐ Aggressioni esplicite verso il nuovo nato
‐ Competizione con i coetanei: la rivalità viene spostata
‐ Ambivalenza: un’azione tenera e affettuosa può trasformarsi in aggressività
‐ Proiezione della propria aggressività sul fratello, ovvero pensa che sia il fratello aggressivo e violento con lui
‐ Indifferenza e distanza, questo può portare a vivere in solitudine perché non viene ricercata la compagnia del fratello o della sorella.
‐ Aggressività vs i genitori.
‐ Rabbia verso altri adulti, ad esempio le maestre, è presente anche in questo caso uno spostamento delle emozioni.
‐ Distacco dai genitori (ostilità)
‐ Sottomissione per timore di perdere l’amore dei genitori
‐ Richieste di contatto e continue rassicurazioni
‐ Regressione
‐ Tristezza: pianti, maggiore sensibilità alle frustrazioni
‐ Incidenti : è una richiesta implicita di attenzioni, può anche essere un modo di punirsi se il bambino sente una forte rabbia
‐ Somatizzazioni: mal di pancia, mal di testa.
‐ Autosvalutazione, insicurezza: il bambino o la bambina non ha fiducia in sé, svaluta le sue capacità e possibilità.
‐ Apparente maggiore maturità, in realtà è solo compiacenza per attirare a sé la benevolenza degli adulti.
‐ Ansia verso l’incolumità del fratello.
‐ Paure nuove o eccessive di animali e mostri: anche in questo caso l’aggressività viene proiettata (cioè spostata) altrove.
‐ Diniego: il bambino o la bambina nega a se stesso l’emozione “scomoda” di rabbia o gelosia e la sostituisce con una eccessiva affettuosità.
‐ Esibizionismo: per attirare a sé l’attenzione.
‐ Difesa eccessiva del proprio spazio e dei propri oggetti.
Come comportarsi di fronte alle manifestazioni di rabbia e gelosia dei bambini nei confronti di nuovi nati o bambini che, in qualche maniera, si inseriscono nella famiglia?
Questo è un momento molto delicato in cui il bambino, con il suo comportamento, ci sta comunicando qualcosa. Anziché “smascherarlo” dicendogli chiaramente che è geloso, possiamo confrontarlo sulla rabbia se la esprime chiaramente e offrirgli la nostra comprensione. Comprendere un sentimento non significa accettare anche l’eventuale comportamento associato, ad esempio l’aggressività o la violenza.
Sicuramente sgridate e punizioni risultano inefficaci in quanto il bambino ha bisogno in realtà di rassicurazioni e attenzioni.
Possiamo quindi intensificare per un periodo le nostre attenzioni nei suoi confronti e le nostre manifestazioni di affetto, proporgli di fare qualcosa insieme.
Tutto ciò che è volto a rinforzare la sua sicurezza emotiva e l’accettazione dei suoi sentimenti avrà un effetto positivo!
* Grazia Honneger Fresco, Tiziana Valpiana – Abbiamo un bambino – Guida per i nuovi genitori” Edizioni Del Baldo