24 Set

Il sonno cambia con lo sviluppo psicofisico del bambino

Un neonato accucciato sul corpo della mamma, un piccolo di 4 mesi guarda incuriosito il mondo attorno a sé,  a 6 mesi si mette seduto e già vuole spostarsi  con il suo corpo, averne padronanza per cominciare a gattonare a 9 mesi e camminare qualche mese dopo …..

Già nel primo anno di vita il bambino ha uno sviluppo psico-motorio incredibilmente rapido. Il suo sonno mantiene da una parte delle caratteristiche costanti nei primi tre anni di vita, dall’altra cambia, insieme al suo rapido sviluppo, il modo in cui il bambino può vivere il momento di dormire, i bisogni da soddisfare, le condizioni che favoriscono una maggiore continuità del sonno.

Nei primi tre anni di vita il sonno è composto da brevi fasi che si susseguono più volte nel corso della notte. La maggior parte dei bambini ha bisogno del tempo per imparare ad agganciare le diverse fasi senza interrompere il sonno ogni volta, ci sono inoltre diversi fattori che possono favorire o meno questo processo e questi fattori variano con l’età.

Questo è un elemento importante rispetto al sonno dei bambini,

non c’è un bisogno uguale per tutte le età, il bambino accucciato sul corpo della mamma appena nato ha un bisogno diverso dal bambino di 9 mesi che sgambetta allegramente.

Nei primi tre mesi di vita il bambino vive la prima fase di adattamento al mondo esterno, il suo habitat è stato per nove mesi la pancia della sua mamma, quella sensazione di calore, il suono del battito del cuore materno  come continuo sottofondo. Appena nato ha bisogno quindi di ristabilire quel forte legame che aveva fino a pochi istanti prima, recuperare quelle sensazioni a lui familiari per potere recuperare il suo senso di sicurezza. Una ricerca ha dimostrato che neonati tenuti in braccio prima di dormire hanno poi un sonno migliore in termini di qualità e quantità.

Quindi rispondere nei primi tre mesi di vita ai bisogni primari del neonato di contenimento e contatto favorisce  un buon sonno.

Capita spesso che un neonato si addormenti naturalmente cullato o allattato. Di notte il sonno è abbastanza profondo e il neonato tenderà a svegliarsi per lo più per mangiare (l’intervallo di tempo è variabile).

Verso i 4 mesi il piccolo è maturato notevolmente: la sua vista si è acuita, riesce a direzionare intenzionalmente i suoi movimenti, afferra gli oggetti, si gira nel letto come desidera e ha acquisito un ritmo circadiano, ovvero un ciclo sonno veglia basato sulle 24 ore in cui dorme la maggior parte delle sue ore di notte. Comincia ad essere maggiormente consapevole del suo corpo, dei suoi confini e quindi del distacco dalla mamma.

Ciò che da questo periodo in avanti favorisce la continuità del sonno è il fatto di addormentarsi nelle stesse condizioni che ritroverà poi durante la notte, altrimenti potrà sentirsi disorientato.

Quindi ad esempio se dorme nel lettino accanto al letto dei genitori va bene che si addormenti lì e non cullato in braccio (a meno che in quel momento non ne abbia bisogno) perché altrimenti di notte probabilmente si sveglierà e piangerà perché sarà disorientato, vivrà il letto come un posto disorientante nel quale si trova all’improvviso.

Già dalla nascita piccoli rituali che si ripetono uguali tutte le sere aiuteranno il bambino a lasciarsi andare al sonno. Questi rituali potranno modificarsi con la crescita del bambino. Qualche spunto ne La buona notte dei 5 sensi

Ad esempio se il neonato si addormenta allattato o cullato, verso i 3/4 mesi non avrà più bisogno di essere cullato, una dolce ninna lo aiuterà ad addormentarsi e probabilmente non avrà più neanche bisogno di ciucciare mentre si addormenta, la poppata può terminare poco prima della fase di addormentamento. Ogni 3/4 mesi possono esserci piccole modifiche e aggiustamenti, anche delle regressioni che poi rientrano.

Verso i 9 mesi può cominciare il gattonamento e questo può essere riprodotto durante notte (così come tirarsi su per camminare intorno all’anno di vita) perchè il bambino risperimenta di notte ciò che ha vissuto di giorno.

Allo stesso modo verso la fine del primo anno di vita e nel secondo, comincia il periodo dei NO. Il piccolo impara a dire no e ad opporsi alla volontà dei genitori, questo stesso comportamento può essere ripetuto durante la notte. Se avviene sporadicamente può far parte di una elaborazione emotiva fisiologica a questa età. Se invece la manifestazioni  oppositorie e/o rabbiose notturne sono frequenti, può essere necessario  cercare di capire cosa succede.

Solitamente intorno ai 2 anni c’è un altro cambiamento importante.

I bambini a questa età riescono a seguire delle brevi storie e addormentarsi dopo avere letto un buon libro (se sempre lo stesso per un periodo meglio, ricordiamo che i bambini sono abitudinari). Questa è una buona abitudine che porteranno avanti nel tempo e gli farà amare i libri e la lettura poiché l’avranno sperimentata come un momento affettivamente significativo con la mamma o con il papà.

E’ importante anche fare attenzione al lettino in cui il bambino dorme, una buona idea può essere il lettino montessoriano (leggi qui Lettino Montessori)

Per maggiori informazioni sul sonno dei bambini e su come favorirlo, puoi scaricare l’e-book gratuito “Sonno dei bambini e attaccamento. Come dormire bene nei primi mesi e anni di vita”.

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Dott.ssa Manuela Caruselli
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